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Lo Stevenson grande narratore di storie mostra in questi scritti il suo grande talento giovanile rivelandosi un sagace e acuto osservatore della vita e dell'uomo, con le sue contraddizioni, vanità e virtù. "La filosofia dell'ombrello" è proprio uno dei primissimi esordi letterari di Stevenson, pubblicato a soli ventuno anni, una divertente parodia degli status symbol e delle convenzioni sociali; gli altri inediti giovanili presenti nel volume sono "Vecchiaia scorbutica e gioventù" e "Come apprezzare i luoghi sgradevoli". Oltre a questi il volume ripropone l'ormai classico "Una difesa dei pigri", spiritoso e arguto pamphlet sul diritto all'ozio, e una parte importante e "dimenticata" della produzione letteraria di Stevenson. Tra gli altri spiccano "Il carattere dei cani", brillante e allusivo trattato sulla moralità canina, "Conversazione e conversatori" e "Pulvis et umbra". La scrittura ora asciutta ora ricca d'iperboli e allusioni; lo stile oscillante tra il raffinato e il discorsivo, impeccabile ed eclettico, la domanda ricorrente sulla moralità e l'etica avvicinano questi scritti a veri e propri esercizi filosofici, ricchi dell'ironia e della vivacità della gioventù.